mercoledì 24 febbraio 2010

Ashes to ashes.


Se mi tagliassero a pezzetti.


Devo dividermi in cento, e amare cento persone diverse, e baciare cento persone diverse, e non annoiarmi mai rimanendo sempre me stessa e facendomi scappare il tempo dalle mani.


Invece io il tempo lo prendo ad accettate, e o mi sembra troppo, o mi sembra troppo poco. E le distanze o sono troppe, o mi lamento perchè non ci sono.


Voglio la mia natura scissa in due. Voglio Jekyll. Voglio Hyde.


Io merito di vivere tutto.


venerdì 19 febbraio 2010

About a boy.


Avete presente il principe azzurro?


Ecco, è una grandissima testa di cazzo.


lunedì 15 febbraio 2010

L'aria intorno (è più nebbia che altro).


Oggi scrivo soltanto per ricordare quanto io sia stata felice con poco, questo pomeriggio.

Anche se mia madre è entrata ufficialmente in menopausa, scaraventando a terra un piatto di ceramica.


domenica 14 febbraio 2010

Quando D. dice che non può essere per sempre.


Dovrei aver imparato che le cose non vanno affatto come vorremmo.

Perchè dovrebbe piacermi una festa come San Valentino. Forse perchè mi piace piantarmi davanti alla tv guardando film strappalacrime. Forse perchè mi piace inviare messaggi a D. e discutere su quanto possiamo noi, eroine dell'amore, odiare feste come queste. Forse perchè ho passato la notte a vomitare non si sa bene per quale motivo mentre il resto della mia famiglia cenava ignaro di cosa stava accadendo nel mio stomaco. Forse perchè c'è gente che si sposa il giorno di San Valentino, e a me i matrimoni per un certo verso piacciono.

Il mio ragazzo ha messo sotto una volpe. Non l'ha vista. Ha detto che non l'ha vista.

Non ho risposto alle sue undici chiamate. Non ho risposto ai suoi sette messaggi.

Per questo motivo sto cercando di dimenticare che oggi è un quattordici febbraio.

Tanto a me il numero quattordici porta anche sfortuna.


In memoria di una volpe.

Le volpi sono bellissime.


lunedì 8 febbraio 2010

Io, linea di campo.


Posso anche iniziare a ridere di me stessa, ora.

Torno a riempire di canzoni l'mp3 di D.;

è stato bello conoscervi.


Dana of suburbia (?).


sabato 6 febbraio 2010

Shook me all night long.


Ho appena finito di sentirmi sola.

S. è stato qui tutto il pomeriggio con una rosa rossa in mano. Io credo che certe cose non cambieranno mai.

Abbiamo fatto l'amore.

Sarebbe bello ricominciare a giocare.

Vorrei guardarti come una volta. Desiderarti come una volta. Sentire odore d'erba per la prima volta.

Mi sento così grande. E vorrei tornare abbastanza piccola da poter avere ancora mille prime volte.

E poi mi son resa conto di aver spaventato G., e per quanto si possa spaventare un uomo di ventott'anni, credo di esserci riuscita.

Dice che sono bellissima.


giovedì 4 febbraio 2010

Dana smells like teen spirit.


Per domani avrei dovuto imparare almeno 259 pagine del mio libro di fisica.

Mi sono detta. Inseriamo il cd in regalo con il libro nel computer. Rendiamo tutto più semplice.

Ora, alle ore ventiequarantasei ne ho studiate 20.

Credo di non avere più spazio sufficiente in testa.

Anche perchè ho appena appreso che il mio ragazzo si è fatto prescrivere del Valium per dormire, dicendo che gli sto rendendo la vita impossibile. Mi ha anche scritto una lettera. Una lettera d'amore, sapete. Una di quelle cose piene di 'Ti amo', 'Sei la mia vita', 'Mi manca fare l'amore con te.'. Ma io sono molto stronza, o come ho capito, lo sono diventata col tempo. Così ho acidamente risposto che non mi sembrava affatto il caso di dar inizio al capitolo 'Dipendenza da tranquillanti', dopo altri mille capitoli simili. Insomma, va bene che ho pensato di diventare psichiatra, ma cazzo. Ogni cosa ha un suo limite.

Mi sono sentita una specie di ghiacciolo all'incirca per un'ora. Sì. Ma va bene così.

In ogni caso, ho scoperto che il mio professore di chimica crede fermamente nelle mie capacità artistiche, e questo mi ha reso felice. Almeno per un po'.

Ora Gauss mi chiama.

E sono sicura che qualcuno qui inizierà a detestarmi.


martedì 2 febbraio 2010

Stupefacente.


Oggi credo di aver di nuovo ceduto alla mia dipendenza preferita.

E ho visto piangere S. per la terza volta. E per la terza volta, d'amore.

Due anni fa non avrei mai creduto che un giorno sarei riuscita a spezzare un cuore così duro.

In un'ora soltanto ho fatto tante piccole cose che non avrei dovuto fare.

Per la mia salute. Per il mio equilibrio.

Ma è stato tutto un film.

E poi sono rientrata a casa, e mi son messa a studiare la rivoluzione bolscevica, pensando a G., alle lampade, ad una camicia nera, e ai miei vecchi capelli biondi.

Non ho ancora finito di stupirmi.


lunedì 1 febbraio 2010

Corto Circuito.


So quello che non so.

So quello che non mi piace sapere.

Ho raggiunto un buon livello di consapevolezza.

Il mio spirito riflette su sè stesso.

E questo non è affatto un puro pensare.


Mi è piaciuto credere fino all'ultimo secondo di essere incinta.

Questo mi ha permesso di dormire nel peggior modo in cui un essere umano possa dormire.

Ho sognato un omicidio perfetto. E un grande party in un cesso pubblico.

C'erano proprio tutti.

L'unica persona che non conoscevo era l'uomo ucciso.

Ma non sanguinava, nonostante l'assassino lo avesse ripetutamente colpito con un paio di forbici.

E mica quelle con la punta arrotondata.


Ma perchè io non sogno mai sangue?


Questo è il mio corto circuito mestruale.