mercoledì 24 marzo 2010

Gin in teacup.


Grandissima paraculata è pensare all'amore come qualcosa di passato.

Ed immenso ed utopistico sogno è pensarlo come motore del mondo. Il quale avrebbe, in tal caso, bisogno di un buon meccanico.

Basta girarsi intorno per osservare la cattiveria nelle sue più strane forme. Nei suoi più strani segreti. Una cattiveria che non sa piangere eppure ci appartiene a tal punto da risultare chiara, evidente. Se non fosse parte di ognuno non potrebbe, ognuno, darle un nome.

I miei appuntamenti più interessanti sono diventati quelli del caffè. Atrio della scuola. Il mio primo piano. Per 25 centesimi puoi riempirti la bocca di uno strano derivato di caffeina dal sapore abominevole. E intanto addentrarti nelle più importanti conversazioni della giornata. Che differiscono molto da quelle da pranzo di famiglia.

Oggi tuttavia voglio molto bene a mamma e papà, e li ringrazio di avermi messo al mondo, nonostante questa giornata sia nella lista delle più insignificanti della mia vita.


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