martedì 15 giugno 2010

Superstar.


Alle mie parole, solitamente, dò sempre un certo peso. A quelle degli altri non credo mai. Se prima di andare a letto decido di abbandonarmi a qualche strana illusione, il giorno dopo mi accorgo che tutto è stato un sogno troppo breve. Se c'è qualcosa che mi sta curando in questi giorni ... Bene. Non è altro che Jonathan Coe. E quando arriverà il momento di scegliere. Se buttarsi in un buco nero, o spingerci dentro qualcun altro. Tornerò qui per dare un'occhiata a questi dolori. Vivo ormai oscillando tra il senso di colpa e l'accattivamente piacere di un attimo, che porterà alla rovina. Prima o poi.

5 commenti:

  1. I sensi di colpa non si addicono alle anime grandi. E dalla rovina ci si rialza sempre.
    Fidati.
    Ho compreso il senso di questo post meglio di quanto ci si possa immaginare...
    Bacio, mia bellissima.

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  2. Il piacere di un attimo in mezzo alla rovina può giustificare un'esistenza. La stabilità è un'utopia inutile, alti e bassi fanno sentire molto più reali.

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  3. °Madonna Demonia°: Mi piace l'empatia. Grazie. Grazie sempre. E di tutto. Le parole salvano. Le tue parole sono ancore.

    °AprilPalahniuk°: L'ho sempre pensato anch'io. Ma l'attimo, delle volte, viene letteralmente soffocato.

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  4. Io dovrei imparare a dare più peso alle mie parole. Valorizzo troppo quelle delle altre per poi farmi viaggi mentali allucinanti!

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  5. °The Ghost Punisher°: Ti aiuto io.

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