giovedì 20 maggio 2010

Message in a bottle.




A. mi scrive: " Questa mattina ho sentito di aver indossato un involucro pazzesco per non morire dentro. Forse funziona. Ma appena sono a casa, da sola, sul mio letto faccio i conti con quello che ho nel cuore e brucia da morire. Mi fa venire le vertigini. Per tutto quello che c'era di bello e per tutto quello che si sta trasformando in una foresta intricata piena di spine e difficoltà da sopportare. Piena di fantasmi che ti infilano le mani dentro al cuore e te ne strappano un pezzo. E non te lo ridanno più, ma fuggono via lontano, facendoti sprofondare nell'oblio più totale. Sarà questo il risultato. Io dimenticherò ogni cosa. Forse questa storia vale anche per te. Resisti, noi dobbiamo conservare il nostro cuore. Ti voglio bene. "




Io rispondo: " Vedi, non sono soltanto i fantasmi a strapparci il cuore. A volte sono le persone reali quelle che fanno male. Quelle con un corpo intero e l'anima a metà. Sono quelle che fanno meno paura. Ma poi col tempo iniziamo ad averne. A tremare dentro come mai avremmo immaginato. Io so che un giorno morirò di questa sensazione insopportabile, di questo peso che mi opprime lo stomaco, di queste incomprensioni. Ti voglio bene anch'io. "




Il mio piacere fisico si è oggi identificato con una pioggia che cadeva, ma non nel mondo reale, ispirandosi ad una fantasia estetica che m'appartiene come pelle.




Sciocchezze, le mie.




4 commenti:

  1. Belle parole, è vero soprattutto quando dici che le persone reali fanno male. ;/

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  2. °The Ghost Punisher°: Sì, è un'analisi dettagliata della mia realtà.

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  3. Ci passo le ore a dare da mangiare ai tuoi pesci. U_U

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  4. °Ghiulia°: Sono delle creature magnifiche, lo so. Ci sono molto affezionata.

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